Il Sacrificio di Isacco
- Archeoclub Stabiae
- 28 apr 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 29 apr 2020
I TESORI D'ARTE DI CASTELLAMMARE DI STABIA

LA SCENA RAPPRESENTATA NEL DIPINTO: Il dipinto rappresenta un episodio del libro biblico della Genesi. Dio chiede ad Abramo una prova di fede ordinandogli di sacrificare suo figlio Isacco. Abramo senza esitazione obbedisce a Dio e si reca sul monte Moriah per compiere il sacrificio. Mentre sta per compiere il gesto impugnando il coltello in mano gli apparve un angelo del signore che scese a bloccarlo e gli mostra un ariete da sostituire con Isacco come sacrificio sostitutivo.
EPOCA DI REALIZZAZIONE:Il dipinto olio su tela secondo le fonti ufficiali risale alla prima metà del XVII sec. copia dall’originale del Caravaggio conservato a Princeton (New Jersey), mis. cm 120 X 170. Dopo l'intervento di restauro è stato possibile datare l'opera all'ultimo quarto del XVII sec.
AUTORE:Alonso Rodriguez, pittore italiano nato a Messina (1568-1648).
LUOGO DI CONSERVAZIONE:Il dipinto stabiese misura cm 128 X 157 ed è custodito nella sala Capitolare della Concattedrale di S.S. Maria Assunta e San Catello in Castellammare di Stabia.
ESPOSIZIONI E MOSTRE:Il dipinto è considerato di notevole valore artistico tanto da partecipare ad alcune mostre:La Mostra dedicata a “Caravaggio e i Caravaggeschi”, tenutasi a Palazzo Reale di Napoli nel 1963¹;è stato menzionato da Mina Gregori nel saggio critico del catalogo della mostra “ Caravaggio e il suo tempo” presso la Reggia di Capodimonte nel 1985².
Note:
¹Mostra “Caravaggio ed i caravaggeschi”, Napoli Palazzo Reale 1963, catalogo Editoriale Umbra² Mostra “Caravaggio ed il suo tempo”, Napoli Museo Nazionale di Capodimonte 1985, catalogo Electa Napoli
Geom. Massimo Santaniello
Il dipinto di scuola Caravaggesca è parte di una ricca "pinacoteca diffusa" che copre ben 5 secoli di storia, dal cinquecento fino alla metà del novecento. Artisti del calibro di Luca
Giordano, lo stabiese Giuseppe Bonito, Sebastiano Conca, Nunzio Rossi, Andrea Vaccaro, Francesco Landini, Giuseppe Maria Mancinelli, Francesco Filosa, solo per citarne alcuni. Insomma, un panorama artistico degno di una città dalla storia millenaria.