Michele Esposito (Compositore-Musicista)
- Archeoclub Stabiae
- 28 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 1 mag 2020
I PERSONAGGI ILLUSTRI DI CASTELLAMMARE DI STABIA

Voce stabiana nel mondo, da “ ARCHIVIO COMUNALE “ anno 1921.
COMUNE DI CASTELLAMMARE DI STABIA ANNO 1921
“ Si è costituito a C/mmare di Stabia un comitato per i festeggiamenti a LEI ed agli altri illustri cittadini: Ettore Tito e Luigi Denza. Il Consiglio comunale delibera di intitolare a SUO nome una delle strade o piazze cittadine, di modo che gli Italiani e gli stranieri, che qui vengono per fermarsi o per recarsi a Sorrento, abbiano modo di constatare che la Sua Città natale ha tenuto a farle quell’onore cui ELLA ha diritto”Son sicuro che Ella vorrà sentire il richiamo del SUO Paese natale e resto in attesa di una SUA lettera di conferma. Accolga perciò, sin d’ora, ILLUSTRE MAESTRO, i sensi della mia personale riconoscenza e ammirazione”.
IL SINDACO
E fu così che il maestro Michele Esposito musicista, accettando l’invito, ritornò nella sua Città nativa, della quale aveva sempre conservato nel cuore un’immagine ideale, anche se le vicende della vita e della fortuna lo costrinsero a vivere lontano.Fu musicista squisitamente “nostro” e la sua vastissima produzione musicale mostra eloquentemente, per unanime riconoscimento dei critici, come seppe imporre all’estero la musica e la tecnica dell’insigne scuola musicale napoletana.Nacque a Castellammare di Stabia il 29 Settembre 1855 da Domenico, marinaio, e Rosa D’Angelo, casalinga. Visse i primi cinque anni di vita durante i moti rivoluzionari che si conclusero con l’unificazione d’Italia nel 1861. Le condizioni di vita, all’epoca, non erano esaltanti e la famiglia Esposito non faceva eccezioni.In questo contesto storico, il piccolo Michelino cominciò a frequentare la scuola. Proprio in quel tempo il Comune di Castellammare di Stabia stava organizzando una banda musicale con aspiranti bandisti e le lezioni si tenevano proprio sotto la scuola frequentata dal piccolo Michele. Affascinato ed incuriosito dalle nozioni basilari che il maestro di musica spiegava, il piccolo assisteva come “uditore clandestino” dalla sommità della scala, nelle ore di intervallo delle lezioni, rinunciando ad andare a casa. Dopo mesi, il maestro di musica cominciò ad interrogare i suoi allievi, per lo più pescatori ed operai che di musica capivano poco e nessuno riusciva a dare risposta. Un giorno, il silenzio che normalmente seguiva una domanda, venne interrotto da una vocina che veniva dall’alto della scala. Fu così che il maestro scoprì non solo il piccolo Michele, ma anche la sua spiccata predisposizione e l’innato talento per la musica, tanto che chiese a papà Domenico che il piccolo frequentasse le lezioni. Inizia così il percorso musicale del piccolo Michele che, ignorato dalla sua città, scalerà vette straniere.A soli 14 anni, avendo superato l’esame al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, fu ammesso come allievo interno e vincitore di una borsa di studio, tanto che fu nominato “maestrino“. Nel 1873, a 18 anni, ebbe, come premio d’uscita dal Conservatorio, una Pensione governativa di tre anni. Nello stesso anno compose la prima opera “ FANTASIA PER PIANOFORTE “ sull’opera “ Benvenuto Cellini “ di Lauro Rossi. Nel 1874 iniziò l’attività di Direttore d’orchestra e tra gli ascoltatori ebbe il pianista Anton Rubinstein. Nel 1878 si trasferì a Parigi, dove proseguì l’attività concertistica per quattro anni che gli permisero di frequentare i più importanti artisti del tempo. Le opere composte nel periodo parigino furono pubblicate dalle Case Editrici “ Lucca e Ricordi “. Nel 1879 sposò Natalia Klebnikov, originaria di S. Pietroburgo, dalla quale ebbe quattro figli tra cui il noto studioso Mario Esposito.Nel 1882 intraprese l’attività didattica, insegnando pianoforte presso l’ Accademia musicale di Dublino; nella stessa città fondò, nel 1889, la “DUBLIN ORCHESTRAL SOCIETY “. Visse in Irlanda fino al 1928, continuando un’intensa attività di compositore, concertista e Direttore d’orchestra. Ottenne diversi prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “DOCTOR OF MUSIC“ da parte dell’Università di Dublino. Fondò una casa editrice che curò la pubblicazione di una vasto repertorio musicale da lui trascritto. Alcune tra le sue opere furono ispirate al folklore e alle tradizioni irlandesi: tra le composizioni che ebbero maggior successo, la ” IRISH SYMPHONY” del 1902 e l’ opera “ THE KINDER AND THE FAIRY”, rappresentata a Dublino nel 1910.La sua molteplice attività diede un importante impulso alla vita musicale irlandese e allo sviluppo di una scuola nazionale; l’allievo più insigne fu Hamilton Harty.Si trasferì a Firenze nel 1928 e morì il 19 Novembre del 1929.La sua morte lasciò largo eco di rimpianto in Irlanda. In Italia e a Stabia, salvo qualche articolo di giornale o riviste, quel lutto d’arte musicale passò quasi inosservato.Di LUI scriveva il Maestro Vittorio Guy, suo caro amico…” Di simili italiani non ci sarà mai troppa abbondanza e additarli come esempio ai giovani, è un dovere“ Castellammare di Stabia fece in tempo ad onorarlo con l’intitolazione di via “Michele Esposito Musicista“, evento a cui partecipò come da invito del Comune.Nel 1955, in occasione del centenario della nascita, il Comune di Castellammare, gli dedicò, in villa Comunale, nel viale delle celebrità, un busto bronzeo. Ancora oggi non è conosciuto in maniera adeguata. La sua personalità, nella quale al valore musicale si unisce un’alta statura morale, è invece fortemente rappresentativa: essa ha, infatti, operato a livello europeo esprimendo i valori positivi della musica strumentale italiana tra i due secoli.
O P E R E
Le opere di Michele Esposito mettono in luce un profondo contenuto emotivo ed un alto livello di virtuosismo. Di LUI, Vittorio Guy scrive: “ Le sue composizioni non nascondono la derivazione dai modelli classici della musica tedesca“, un senso melodico spontaneo si unisce ad una raffinata sensibilità armonica mantenendo una costante naturalezza discorsiva.Alla fama di apprezzato concertista si unì quello di valido compositore. Più volte premiato in importanti concorsi, si ricordano: 1897 : Cantata Deirdre al festival irlandese;1907 : Sonata in mi minore per violino e pianoforte, Op.68 alla Societè nouvelle di Parigi;1908 : Reale Accademia filarmonica di Bologna per il quartetto in do minore per archi, Op. 60;1905 : Titolo di “ Doctor of music “ Università di Dublino.Fino al 1928 continuò ad esibirsi in pubblico come pianista e direttore d’orchestra, anno in cui fece ritorno definitivamente in Italia stabilendosi a Firenze.Tra le composizioni per pianoforte, si ricordano:1879 : Scherzo, Op.3, Allegro Op. 4, Allegretto Op. 5 e Notturni Op. 13, pubblicate a Milano;1882 : Tre pezzi Op.26 a Milano;1880 : Le sei canzoni Op.23 a Milano;1879 : Il Valzer Op. 14 a Milano;1902 : La Suite Op. 34 a Leipzig (Lipsia) , Germania;1907 : Le Tre Ballate Op. 59 dedicate a Martucci a Milano;1901 : Op. 71 My Irish Sketch book, ispirato al mondo irlandese del cui folklore attingono anche le Irish melodies Op.41 per canto e pianoforte, La Suite Roseen Dhu per canto e pianoforte a Londra;1909 : Rapsodia Irlandese per violini e pianoforte Op. 54 a Milano;1915 : Irish Suite Op. 55 per orchestra a Dublino;1878 : Scrisse due sinfonie e due concerti per pianoforte e orchestra, il primo dei quali fu eseguito a Napoli da F. Rossomandi sotto la direzione di B. Cesi. Si dedicò anche al teatro musicale, scrisse:1902 : The Postbag, operetta, eseguita a Londra e Dublino;1910 : The Tinker and the fairy, opera, su libretto di H. Douglas, soggetto fiabesco tratto da una leggenda irlandese.Numerose le revisioni di composizioni pianistiche pianistiche, in particolare di clavicembalisti italiani, autori sui quali tenne anche conferenze.Diversi manoscritti inediti sono conservati nella Biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Maiella tra cui quello di un corso di contrappunto del 1875.
Prof.ssa Annamaria Farricelli
E' dalla metà dell'ottocento che abbiamo notizie di alcune celebrità stabiesi che si sono distinte nel mondo per la musica e lo spettacolo. Basti pensare che il XIX secolo dà i natali a Luigi Denza, anch'egli compositore, e Raffaele Viviani commediografo. Potremmo definire l'ottocento come il secolo d'oro per gli artisti stabiesi, ma anche il novecento prosegue nel segno delle arti, con Annibale Ruccello e tanti bravi attori e cantanti. Li scopriremo man mano nel corso dei nostri studi.